Crisi allergica: 20 minuti di telefonate per avere un’ambulanza


 
Post pubblicato il 29 luglio 2018 sul gruppo facebook “Te son de Trieste se…” (si omette il nome per motivi di privacy):

martedì 24 ho avuto una forte reazione allergica da medicinale e quando ho realizzato che non ce la facevo a farmi portare in tempo a Cattinara mia figlia ha chiamato il 112. Per oltre 20 minuti ha dovuto spiegare a tre operatori diversi cosa stava succedendo. Praticamente stavo soffocando. Capito questo, in meno di 10 minuti è arrivata auto medica e ambulanza. Non posso che ringraziarli per l’aiuto dato e per la loro professionalità. Ma mi rendo conto che nel contesto sono stata fortunata. Il 112 è peggiorativo in tutti i sensi. Fa perdere un sacco di tempo, ti rimbalzano da un operatore all’altro; per non parlare di tutti i tagli che i nostri politici hanno fatto. Purtroppo tra tagli e tempi di ferie dobbiamo solo pregare di non star male nei giorni festivi. E’ veramente triste considerare che i soldi per la sanità non ci sono.

Da ulteriori informazioni risulta che la figlia della signora ha fatto 3 telefonate in un arco di circa 20 minuti, prima che fossero inviati i mezzi di soccorso, che poi ci hanno messo pochissimi minuti per arrivare e prestare le cure alla signora, dimostrando grande professionalità ed efficienza.
 
La difficoltà di respiro su base allergica (la signora riferisce che stava “soffocando”) è un sintomo che dovrebbe far scattare immediatamente i soccorsi in codice rosso, sussistendo un possibile pericolo per la vita.
 
Nelle reazioni allergiche la difficoltà respiratoria è dovuta all’edema che si forma in gola e che restringe le vie aeree ostacolando l’entrata dell’aria. In taluni casi l’edema si autolimita o comunque progredisce lentamente, in altri può svilupparsi rapidamente, anche in pochi minuti, fino a impedire completamente l’ingresso dell’aria nei polmoni.
 
Nella stragrande maggioranza di questi casi basta la somministrazione di un farmaco, l’adrenalina, per interrompere la crisi; il respiro così torna rapidamente alla normalità e il paziente può riprendere in breve tempo la sua vita di sempre, senza alcuna conseguenza.
 
Nelle reazioni allergiche che compromettono il respiro la tempestività di intervento fa veramente la differenza tra morire e ritornare a vivere come prima.
 
In questi casi all’operatore dovrebbe bastare l’informazione che è insorta difficoltà respiratoria (“sta soffocando”) da possibile reazione allergica (farmaci, cibo, puntura d’imenottero) per far scattare immediatamente la risposta operativa in codice rosso; altre domande sono inutili e dannose perché fanno perdere tempo prezioso.
 
Che in una centrale operativa dedicata all’emergenza possa avvenire quello di cui è stata vittima la signora suscita particolare preoccupazione, in quanto genera legittimi sospetti sulla preparazione e capacità di chi risponde alle chiamate di soccorso. A meno che non ci siano invece procedure talmente folli da rallentare la risposta di soccorso in situazioni come questa e allora l’incapacità andrebbe ricercata in altri livelli.
 
Quello che si è verificato a Trieste rappresenta il cosiddetto evento sentinella, cioè un avvenimento avverso, potenzialmente evitabile, che può comportare la morte o grave danno al paziente, evento che non dovrebbe mai succedere, per cui è sufficiente che si verifichi anche una sola volta affinché da parte dell’organizzazione si renda necessaria un’indagine immediata per accertare quali fattori lo abbiano causato e poter così implementare adeguate misure correttive.
 
Il trattamento corretto dell’evento sentinella è uno dei cardini delle politiche per la qualità di una struttura sanitaria, tanto che lo stesso Ministero della Salute ha fissato puntualmente le modalità di gestione di questi eventi con il DM 11 dicembre 2009.
 
Quanto accaduto è solo l’ultimo di una lunga serie di accadimenti avversi con le caratteristiche dell’evento sentinella avvenuti in Friuli Venezia Giulia da quando è attivo il combinato disposto NUE 112 – SORES 118 a Palmanova.
 
Sarebbe interessante conoscere come sono stati gestiti questi eventi dalle Centrali NUE 112 e SORES di Palmanova e se è stata rispettata la normativa nazionale sopra citata.
 
Si attende una risposta puntuale, supportata da dati e riscontri oggettivi
, priva di ambiguità, perché da come sono gestite queste strutture dipendono la vita, la salute, la sicurezza dei cittadini.
 
Walter Zalukar
Associazione Costituzione 32
 

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