NUE 112: ulteriore segnalazione

Qui di seguito un’ulteriore segnalazione su come funziona il 112 trasmessa a Costituzione 32 da un medico che si è trovato a soccorrere un ferito in seguito ad incidente stradale.
 

Salve dott. Zalukar,
 
sono una giovane collega specializzanda in anestesia e rianimazione di Trieste. Le scrivo per la necessità etica e personale di segnalarLe un fatto accaduto qualche giorno fa che mi ha coinvolta personalmente in qualità di soccorritore occasionale sul luogo di un incidente stradale.
 
In data 22 giugno alle ore 11 e 15 circa stavo percorrendo con mio marito via dell’Istria in direzione galleria-San Giacomo quando abbiamo notato un uomo a bordo di un motoveicolo cadere a metà tra le due carreggiate in seguito all’urto con un autoveicolo. Tempo di accostare ed attraversare la strada, mi reco a soccorrere l’uomo insieme ad un secondo soccorritore. L’uomo a terra recava trauma toracoaddominale in seguito al contatto col manubrio e il telaio del proprio motoveicolo, accusava dispnea ingravescente, negava trauma cranico. Mentre mi accingevo a dare il cambio al primo soccorritore per recarmi alla testa del paziente, dall’altra parte della strada mio marito cercava di chiedere soccorsi chiamando il NUE.
 
Le riporto a grandi linee quelle che sono state tempistiche e modalità di chiamata ed interviste.
 
Ora chiamata: 11 e 18 minuti. Alla risposta da parte di un operatore mio marito comincia a dare la descrizione dell’accaduto, ma si accorge dopo alcuni secondi di essere stato messo in attesa. Qualche secondo dopo risponde l’operatore del 112. Ripete pertanto all’operatore il problema (incidente stradale con ferito) e sede, e che si necessitava di un’ambulanza. L’operatore chiede quindi in che città si trovasse. Dopo la risposta, l’operatore chiedeva età della persona, condizioni generali di salute della persona, chiedeva di riferire la presenza di liquidi infiammabili e se ci fosse bisogno dell’intervento del corpo dei VVFF. Mio marito viene nuovamente messo in attesa. Passano tre minuti circa. Risponde un secondo operatore che richiede le medesime informazioni, a cui mio marito dà sempre pronta risposta richiedendo più volte che fosse mandata un ambulanza quanto prima. L’operatore quindi dichiara di aver allertato l’ambulanza, sincerandosi quindi delle condizioni del paziente fino all’arrivo della stessa, momento in cui mio marito chiude la telefonata.
 
A questo punto la sorpresa: l’ambulanza che arriva sul posto non era destinata a noi, ma si fermava a prestare soccorso essendo obbligata a procrastinare l’intervento verso cui si stava dirigendo. L’auto medica arrivava qualche minuto dopo che, dopo aver accertato le condizioni generali del paziente, lo accompagnava ad eseguire il suo iter ospedaliero.
 
La chiamata per ricevere dei soccorsi è durata 5 minuti e 36 secondi, ed ha coinvolto due operatori. Il signore che ho soccorso accusava dispnea grave ed ingravescente, ma per fortuna non ha subito lesioni gravi.
 
Quello che mi chiedo è questo: i tempi di queste chiamate sarebbero accettabili per un paziente in arresto cardiocircolatorio, in un trauma a dinamica maggiore, in una rottura di aneurisma dove il tempo è vita? Io Le parlo da operatore, per quanto in erba, e Le confido che sono stati dei minuti di attesa lunghissimi, pur sapendo che qualcosa, nella mia piccola esperienza, saprei fare in caso di emergenza.
 
Il passaggio dal 118 come numero diretto al NUE mi ha subito posto dei dubbi su quelle che sarebbero potute essere le modifiche riguardo la tempestività di interventi sanitari emergenti. In questo caso ho sentito la carenza di immediato riscontro di personale sanitario dall’altra parte del telefono. L’intermediario laico, per quanto preparato, rappresenta comunque un passaggio in più -secondo me superfluo nonchè macchinoso- verso il dispatch. Al fine di garantire una sempre migliore assistenza sanitaria io Le invio questa mail di segnalazione. Spero che questo sistema venga presto adeguato alle esigenze territoriali, se necessario anche riformato. Il sistema 118 è una grande, grandissima realtà italiana di cui dobbiamo essere fieri. Spero non venga adombrato da servizi inadeguati ad esso correlati.
 
Distinti saluti,
(lettera firmata)

 
Prima del NUE 112 la Centrale Operativa di 118 di Trieste avrebbe gestito il caso nel seguente modo:
 

C (chiamante): “Pronto, c’è un incidente stradale con un ferito ”
O (Operatore 118): “In che via?”
C: “Via dell’Istria”
O: “A che altezza?”
C: “ Subito dopo San Giacomo”
O: “Cos’è successo?”
C: “Scontro auto moto”
O: “Il ferito è cosciente o incosciente?”
C: “Cosciente”
O: “E’ disteso a terra o in piedi?
C: “A terra”
O: “Sa dirmi che lesioni? Perde sangue?”
C: “ Trauma torace e addome, ha difficoltà di respiro”
O: “Mi dà il numero di telefono da cui sta chiamando?”
C fornisce il numero
O: “Arriviamo subito”

 
Durata della chiamata: 30 secondi; in questo tempo un operatore professionale esperto è in grado di raccogliere tutti i dati necessari per individuare il target esatto e assegnare il codice di urgenza corretto, quindi in meno di 1 minuto può partire il soccorso più appropriato.
 
Nel caso segnalato alcune domande fatte dal centralinista del NUE 112 risultano superflue: a cosa serve sapere l’età e le condizioni generali di salute del ferito in un incidente stradale?
 
Del tutto improprio chiedere al chiamante di valutare circa la necessità o meno di inviare i Vigili del Fuoco, in quanto tale valutazione è in capo all’operatore di Centrale che decide sulla base delle caratteristiche dell’evento. Ora forse si può capire il perché di tanti invii palesemente inutili dei pompieri.
 
Chiedere da quale città si sta chiamando significa che la geolocalizzazione non funziona o viene ignorata.
 
Comunque ci sono voluti 5 minuti e 36 secondi con l’impiego di 2 operatori, quindi costi doppi per la collettività, 5 minuti in più di attesa a terra per il paziente, quindi minor efficienza, minor efficacia.
 
Walter Zalukar
Presidente Associazione Costituzione 32
 

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One response

  1. Il sistema nue a confronto con i sistemi precedenti 118,115,112,113…è una vergogna tutta italiana,è evidente a tutti,cittadini in primis ma anche operatori dei vari corpi che i tempi di intervento si sono dilatati… Bisognerebbe avere il coraggio di ammetterlo e porre rimedio,la decisione ora spetta a quelle menti “superiori”che prendono decisioni autonomamente senza prima interpellare i veri soccorritori,quelli che da anni lavorano insieme a stretto contatto con la popolazione nelle varie città e ne conoscono le vere problematiche.

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