In merito alla lunghezza dei tempi di soccorso per due interventi in codice rosso al “Pedocin” segnalati da Costituzione 32 il Direttore Generale dell’Azienda Sanitaria Integrata Dr. Nicola Delli Quadri ha dichiarato che nel primo episodio (6 agosto) l’autoambulanza sarebbe arrivata in 10 minuti e non in 15, nel secondo (15 agosto) in 7 minuti e non in 20.
I tempi di soccorso riferiti sono quelli indicati dal quotidiano Il Piccolo, come chiaramente specificato nel documento di Costituzione 32:
Da quanto pubblicato, e finora mai smentito, sembra dunque che in ambedue i casi le autoambulanze fossero arrivate in ritardo, nonostante si trattasse di codici rossi.
Tempi confermati dalle persone impegnate nelle manovre di rianimazione, che si suppone avessero preso i tempi di inizio e fine del massaggio cardiaco; ma vi sono anche altri testimoni, tutti con nome e cognome, che hanno confermato le tempistiche riportate.
Nel documento di Costituzione 32 era anche specificato:
Queste notizie si basano sulle testimonianze dei primi soccorritori e dovranno essere confermate dall’analisi dei tabulati telefonici del 112 e del 118, che solo la Regione può fare, e si spera lo faccia tempestivamente in nome della trasparenza, richiamata spesso dall’Assessore alla Salute quale impegno della sua amministrazione.
Pertanto a fronte di tali divergenze tra testimoni oculari e comunicazione dell’Azienda Sanitaria sembrerebbe doverosa la pubblicazione dei tabulati telefonici, anche per capire perché nell’episodio del 6 agosto, quello conclusosi tragicamente, il 118 ci avrebbe messo almeno 10 minuti, come dichiarato dallo stesso Delli Quadri.
A fronte del tempo massimo di 8 minuti prescritto dalla specifica normativa per i codici rossi in area urbana e tenuto conto che fino a pochi mesi fa i tempi abituali di un soccorso di tale tipo erano di 4 – 5 minuti.
Né va mai scordato che nell’ arresto cardiaco per ogni minuto che passa le probabilità di sopravvivenza calano del 10%.
Nella citata nota di replica il Dr. Delli Quadri conclude: “Non rimane che stigmatizzare questa tendenza (strumentale?) ad alterare i dati di fatto per dipingere negativamente una realtà del servizio sanitario regionale”.
Affermazione che pare grave in quanto questa Associazione non ha mai “alterato dati di fatto”, essendo stata sempre attentissima a comprovare le proprie argomentazioni con dati oggettivamente riscontrabili, per cui vista anche la diffusione mediatica di tale comunicato ci si riserva di valutare eventuali azioni di tutela.
In ogni caso si attende dalla Regione la pubblicazione dei tabulati telefonici relativi ai due episodi in oggetto, poiché ciò che interessa ai cittadini non è sapere se ha ragione l’Azienda Sanitaria piuttosto che Costituzione 32, ma conoscere l’effettiva realtà in cui si sviluppa l’attività di soccorso nelle situazioni cliniche di codice rosso.
Walter Zalukar
Presidente Associazione Costituzione 32
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