112-118: tempi duri per i codici rossi


 
Nell’articolo pubblicato sul quotidiano Il Piccolo del 7 agosto dal titolo “Si accascia e muore al Pedocin” si legge che presso lo stabilimento balneare “Pedocin” una signora di 79 anni si è improvvisamente accasciata in acqua a due passi dalla riva e a nulla sono valsi i tentativi fatti dai bagnini per salvarla mentre aspettavano l’arrivo dell’ambulanza. I sanitari del 118 sono arrivati un quarto d’ora dopo e non hanno potuto che constatarne il decesso.
 
Una testimone del fatto ha trasmesso questa segnalazione all’Associazione Costituzione 32:

In merito al decesso della signora al bagno “La lanterna” desidero segnalare quanto segue. Quando è successo ero lì presente e quello che mi rode da domenica è il ritardo dei soccorsi dovuti a chi era dall’altra parte del telefono (NU 112). Da volontaria del soccorso con anni di esperienza in 118 mi sono avvicinata al bagnino che stava telefonando per l’urgenza. La chiamata è stata fatta a regola d’arte vi assicuro ma ha dovuto ripetere tre volte che era incosciente e due volte il luogo dove arrivare. E intanto il tempo passava inesorabile. La signora dopo le manovre di rianimazione è stata portata in infermeria ed ecco che dopo un quarto d’ora è arrivata l’auto medica e l’ambulanza. Io mi chiedo ma se il o la telefonista avesse capito subito la gravità e non chiesto tre volte conferme i soccorsi sarebbero arrivati prima. 5 o 7 minuti possono essere di vitale importanza . Pertanto quel numero unico per me è da chiudere subito! Se tale situazione fosse successa ad un mio parente assicuro che una denuncia non se la toglieva nessuno! Sono indignata e andrò anche su segnalazioni.
(Lettera firmata)

Dopo neppure due settimane, nel giorno di ferragosto, sempre al “Pedocin” una signora di 70 anni ha avuto un malore in acqua, è stata subito soccorsa dai bagnini che constatando l’arresto cardiaco hanno eseguito le manovre di rianimazione fino all’arrivo dell’autoambulanza, giunta dopo 20 minuti. La signora è stata quindi ricoverata in Rianimazione a Cattinara, come riportato dal Piccolo del 17 agosto u.s.
 
Da quanto pubblicato, e finora mai smentito, sembra dunque che in ambedue i casi le autoambulanze siano arrivate in ritardo, nonostante si trattasse di codici rossi: almeno il doppio di quanto previsto dalla specifica normativa (8 minuti), e oltre il triplo o quadruplo del tempo che ci si metteva prima che fosse operativo il NUE 112 – SORES 118 a Palmanova.
 
Lo stabilimento balneare Pedocin si trova in centro città e intorno a esso vi sono ben tre postazioni del 118: via D’Alviano a km 3.5, P.zza Sansovino, a km 2.6, via di Roiano a km 3.7; quindi lo stabilimento è raggiungibile in 3-4 minuti dai mezzi di soccorso in partenza da tali postazioni.
 
Queste notizie si basano sulle testimonianze dei primi soccorritori e dovranno essere confermate dall’analisi dei tabulati telefonici del 112 e del 118, che solo la Regione può fare, e si spera lo faccia tempestivamente in nome della trasparenza, richiamata spesso dall’Assessore alla Salute quale impegno della sua amministrazione.
 
I due episodi richiamano alla memoria quanto accaduto ai primi di maggio in pieno centro a Trieste, quando una persona colpita da arresto cardiaco rimase sull’asfalto 13 minuti prima che arrivasse l’autoambulanza, i cui sanitari non poterono che constatare il decesso. Allora tutti i tempi della telefonata al 118 e relativi solleciti furono registrati da chi aveva chiamato, ma nonostante la gravità del ritardo e la vasta eco suscitata, a 4 mesi dall’evento infausto non risultano conferme o meno da parte della Regione.
 
Alla fine di luglio questa Associazione aveva indirizzato una lettera aperta alla Giunta Regionale in cui si evidenziavano le conseguenze del combinato disposto NUE 112 – SORES 118 sulla catena dei soccorsi in Friuli Venezia Giulia e si interrogavano il Presidente e gli Assessori se fosse eticamente accettabile mantenere un sistema così peggiorativo rispetto al precedente in un settore vitale per la salute e la sicurezza pubblica.
 
In Piemonte e in Lazio di fronte a molteplici ritardi e disservizi conseguenti all’attivazione del 112 con esiti anche infausti si sono già mosse le Procure della Repubblica.
 
Non sarebbe più saggio che la Regione vi ponesse rimedio prima che anche qui intervenga la magistratura?
 
Walter Zalukar
Presidente Associazione Costituzione 32
 

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