Quando ho letto sulla stampa l’annuncio dell’Assessore alla Salute Telesca circa l’intenzione di creare centrali operative dedicate ai codici bianchi non potevo credere ai miei occhi, in quanto ciò mi sembrava assurdo sia sotto il profilo tecnico-operativo, sia sotto quello economico.
Pensando a un fraintendimento tra l’assessore e i giornali ho guardato il sito ufficiale della Regione, dove era confermata la previsione di istituire Centrali delle emergenze territoriali per raccogliere le richieste di aiuto classificate con codice bianco, che secondo l’assessore Telesca essendo di lieve gravità non hanno bisogno dell’autoambulanza.
Il codice colore serve per definire il grado di urgenza, quindi la priorità dell’intervento, che spesso coincide con il livello di gravità, ma non sempre, e comunque anche se bianco non per questo significa che l’autoambulanza non serva.
Ci si chiede come faranno a decidere i malati se il loro caso è una vera urgenza o meno, giacché è di fatto demandato ai malati stessi o ai loro familiari di procedere all’autocodifica del grado di urgenza per sapere che numero chiamare.
E se in caso di codice bianco non serva l’autoambulanza, come affermato da Telesca, la Centrale dell’emergenza territoriale (acronimo CET?) chi manderà o cosa consiglierà al cittadino: di andare al CAP , quando sarà aperto, o direttamente in Pronto Soccorso? O avrà proprie automediche, ovviamente di categoria B, bianco, per curare le non urgenze?
Telesca precisa ancora che: “vi sono delle richieste che non sono delle vere emergenze ma sono un’urgenza per la persona che chiama che ha la percezione di avere un problema a cui dobbiamo dare la risposta adeguata, senza gravare sulle reali emergenze”.
Effettivamente esistono e non sono poche quelle che si definiscono tecnicamente “urgenze soggettive”, quando il malato crede di avere un problema grave che viene poi escluso dall’esame clinico. Esempio classico è il dolore toracico e/o la difficoltà respiratoria che una persona può provare in uno stato d’ansia: quello che si diagnostica come somatizzazione d’ansia. Telesca crede che persone con un forte stato d’ansia siano in grado di autodiagnosticarsi una somatizzazione d’ansia? Ha mai visto uno di tali pazienti? Questi o i loro familiari si spaventano e chiamano il 118. Pensa realmente l’Assessore che telefoneranno ad un numero dedicato alle non urgenze? Ma anche chiamassero questo l’operatore non potrebbe stabilire al telefono se il paziente ha uno stato d’ansia o un infarto, e quindi passerebbe il caso al 118. Esistono molte altre situazioni in cui solo l’esame clinico è in grado di determinare gravità e urgenza, per cui pare assai pericoloso banalizzare una materia che avrebbe bisogno di ben altre attenzioni e competenze.
Così dalle precedenti 4 Centrali operative passeremo a 6: una per ciascuna Azienda sanitaria, quindi 5, più quella di di Palmanova.
Serracchiani e Telesca avevano enfatizzato il risparmio che si sarebbe ottenuto grazie all’unificazione delle Centrali 118, soprattutto sui costi del personale, come ci ricorda l’articolo pubblicato sul Gazzettino del 22 marzo 2014: “un risparmio sui costi del personale pari a 1,1 milioni all’anno passando dalla spesa di 2,9 milioni a 1,8”, in quanto “il servizio passa da 53 a 35 infermieri, un coordinatore al posto di 4, 2 medici al posto di 4”.
Per far funzionare le 5 nuove CET occorreranno non meno di due operatori per turno di servizio, quindi per ciascuna 12 infermieri e 1 coordinatore per complessive 65 unità, che sommate alle 36 di Palmanova fanno 101 infermieri, contro i 57 complessivi delle precedenti Centrali. A fronte del risparmio ipotizzato di 1.1 milioni avremo un maggior costo rispetto a prima di 1,6 milioni, portando la spesa complessiva del personale a 4,5 milioni, contro i 2.9 milioni di costo delle vecchie Centrali provinciali 118, che si occupavano egregiamente di tutto, anche dei codici bianchi, con tempi di soccorso infinitamente più brevi.
Ai codici rossi, gialli e verdi, che rappresentano oltre l’80% degli interventi saranno dedicati 36 infermieri, mentre a trattare i bianchi, che sono meno del 20%, ci saranno 65 infermieri, che potranno quindi dare sempre risposte in tempo reale a tutte le chiamate non urgenti, mentre le emergenze e urgenze continueranno ad aspettare in coda a Palmanova.
Paradossale ma vero: che spiegazione dare?
Verosimilmente la situazione della nostra sanità è ancor peggiore del quadro già pessimo che stiamo vedendo. Nel palazzo se ne rendono conto, non sanno più cosa fare, sono presi dal terror panico e cercano di coprire il disastro in ogni modo, compresi questi improbabili annunci, senza neppure accorgersi di cadere nel grottesco.
Walter Zalukar
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