Troppe telefonate: 112 in affanno

 
La nube maleodorante, ma innocua, che si è sprigionata il 12 maggio nel Maniaghese ha indotto molti cittadini allarmati a chiamare il 115 e il 112, causando in brevissimo tempo la saturazione della Centrale operativa 112 di Palmanova, per cui decine di chiamate si sono progressivamente accumulate in coda.
 
Tra le misure adottate vi sono state il richiamo in servizio di ulteriori centralinisti e il trabocco alla Centrale 112 di Brescia.
 
Poiché l’attuazione delle misure anzidette avrà presumibilmente richiesto un tempo non brevissimo, è ragionevole supporre che ci sia stato un intervallo temporale in cui la ricezione di tutte le chiamate di soccorso dell’intera regione è stata rallentata.
 
Non sono noti né l’entità di tutti i ritardi né tutte le eventuali conseguenze, ma dalla segnalazione di un cittadino è emerso che a Bagnoli (Trieste) per poter soccorrere un persona con trauma cranico ci sarebbe voluto un quarto d’ora prima che il centralinista del 112 rispondesse al telefono e un altro quarto d’ora prima che fosse possibile far partire l’autoambulanza.
 
Quanto accaduto richiama l’attenzione su un aspetto della nuova organizzazione che sembra assai vulnerabile.
 
Prima dell’attivazione del 112 a Palmanova la nube tossica avrebbe senz’altro saturato la Centrale operativa dei Vigili del Fuoco di Pordenone, e in questa provincia probabilmente ne avrebbero risentito anche le Centrali 112, 113, 118, ma meno dei pompieri. Nel resto della regione i sistemi di emergenza avrebbero continuato a funzionare normalmente e il 118 di Trieste avrebbe risposto in tempo reale, cioè subito, alla richiesta di aiuto da Bagnoli.
 
E’ noto agli addetti ai lavori che in caso di gravi incidenti, in particolare se accadono nelle ore di punta nei centri urbani, decine di telefonate si riversano sul 118 e anche, ma meno, sul 113. Tali molteplici telefonate intasavano queste Centrali per pochi minuti ma non toccavano le altre Centrali della regione, che quindi continuavano a rispondere alle chiamate di soccorso con l’usuale tempestività.
 
Adesso e in futuro ogni volta che ciò accadrà la ricezione delle chiamate di emergenza dell’intera regione si paralizzerà, anche se per pochi minuti.
 
Il numero di centralinisti contemporaneamente in servizio presso la Centrale 112 di Palmanova è di 5 unità, più un coordinatore. Ciò significa che possono essere gestite contemporaneamente fino a 6 chiamate di soccorso, per cui altre eventuali sono messe in coda, sopratutto in caso di eventi gravi concomitanti.
 
Ma come funzionava il sistema delle emergenze prima del 112 e del 118 a Palmanova?
 
In ciascuna delle 4 province operava la Centrale 112 dei Carabinieri, 113 della Polizia, 115 dei Vigili del Fuoco, 118 del soccorso sanitario.
In ogni Centrale erano di turno più operatori: a Trieste in fascia diurna 4 operatori per il 113, 4 per il 118, almeno 2 sia per il 112 che per il 115; verosimilmente nelle altre Centrali a Udine, Gorizia e Pordenone i numeri erano pressoché eguali, forse qualche unità in meno che a Trieste.
 
Quindi prima almeno 40 operatori erano sempre pronti a rispondere alle emergenze. Ciò significa che il sistema regionale era calibrato per poter rispondere ad almeno 40 emergenze contemporanee.
 
Adesso il sistema è ridotto a poter rispondere a non più di 6 emergenze contemporanee in tutta la regione.
 
Con il nuovo sistema la capacità di risposta è diminuita del 850% e senza neppure risparmiare economicamente, anzi adesso costa di più, con una spesa per “investimenti” di 5 milioni di euro, come dichiarato dalla Presidente Serracchiani all’inaugurazione della Centrale unica a Palmanova.
 
E anche la spesa corrente complessiva è aumentata, perché oltre ai centralinisti impiegati nella Centrale 112 di Palmanova, nelle rispettive Centrali provinciali continuano ad operare i carabinieri, gli agenti di polizia, i pompieri. Con la differenza che non possono più prendere come una volta direttamente la chiamata dal cittadino in pericolo e inviare subito il soccorso più adatto. Adesso chi ha bisogno di aiuto deve prima spiegare tutto a un centralinista, quindi ripetere tutto all’operatore professionale di una delle Centrali provinciali sopra indicate.
 
Se avviene un caso grave come quello di Maniago i posti operatore della Centrale 112 di Palmanova possono essere aumentati fino a un massimo complessivo di 9 centralinisti.
 
A Trieste nei periodi di bora forte con neve e ghiaccio la Centrale operativa 115 dei Vigili del Fuoco veniva rinforzata, passando da 2 fino a 6 operatori, che pur in tale numero a malapena riuscivano a evadere tutte le chiamate, e anche il 118 era subissato di chiamate per traumi da caduta e incidenti. Quindi in caso di bora solo il sistema di Trieste riusciva ad avere una capacità di risposta alle chiamate di soccorso pari ad almeno il doppio del massimo consentito a Palmanova, che serve l’intera regione.
 
Fin qui numeri, quindi fatti come oggettivamente riscontrabili, spogliati da ogni commento, che lascio ai cittadini che hanno avuto la pazienza di leggere questa nota.
 
Una sola precisazione: non c’è ovviamente alcuna preclusione al 112, che del resto è obbligo europeo, ma il problema è come è stato fatto, perché un’innovazione nel campo dell’emergenza deve essere migliorativa, non peggiorativa.
 
I parametri su cui si misura l’emergenza sono:
 

  • Tempestività del soccorso
  • Qualità del soccorso

 
Il primo è decisamente peggiorato: almeno 2 passaggi telefonici al posto di uno raddoppiano i tempi. Inoltre la ricezione in prima battuta delle richieste di soccorso da parte del centralinista 112, che è carente di adeguata esperienza in materia di emergenza e di conoscenza del territorio, allunga ulteriormente i tempi, oltre ad accrescere il rischio di errore.
 
Walter Zalukar
Presidente Associazione Costituzione 32
 

Categories:

Tagged:

2 Responses

  1. Sig . Zalukar sono pienamente d’accordo con Lei è condivido al 100% quello che sostiene tant’è che anche nel mio piccolo commento nelle varie pagine social sostenendo che questo 112 fà acqua da tutte le parti . Le chiedo come mai non è stato aperto un fascicolo d’indagine a tale riguardo dagli organi competenti?

    • Qui l'”organo competente” dovrebbero essere i politici della maggioranza, presidente e assessori in primis. Perché il 112 e il 118 unificato sono stati disposti da provvedimenti della Giunta regionale; l’unica soluzione per il 112 è ritornare indietro e mai più questi politici ammetteranno l’errore, quindi bisognerà attendere un cambio di governo, sperando che i successori abbiano maggior senno, almeno in quest’ambito. Altrimenti prima o poi arriveranno gli eventi infausti, pioveranno esposti e denunce, e sarà di nuovo la magistratura a sostituirsi di fatto ai politici.
      wz

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *