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In merito all’investimento di un ragazzo avvenuto l’altra settimana in via Carducci a Trieste ha destato enorme sconcerto la telefonata tra il cittadino che chiedeva soccorso e l’operatore della Centrale di Palmanova che chiedeva se servisse o meno l’autoambulanza.
Speravo che il cittadino che ha raccontato l’episodio a Tele 4 si sbagliasse, avesse capito male, succede nella concitazione di un incidente. Quindi prima di scrivere queste righe ho aspettato una smentita o almeno delle precisazioni da parte dei responsabili di Palmanova, invece niente. Si deduce quindi che è tutto vero. Che dire? E’ grottesco che un operatore dell’emergenza chieda se serve mandare l’autoambulanza per un ragazzo che giace sull’asfalto perdendo sangue dalle orecchie e dal naso dopo essere stato investito da un bus (almeno 10 tonnellate).
Questa notizia ha avuto ampia diffusione, ma pochi sanno cosa è successo quello stesso giorno poco meno di due ore prima in viale Miramare, all’altezza del cavalcavia ferroviario, quando una signora alla guida della sua macchina ha subito un arresto cardiaco.
Intorno alle ore 13 è partita la richiesta di soccorso al 112, ma l’ambulanza sembra sia arrivata alle 13.10, quindi ben dieci minuti dopo e l’automedica addirittura venti minuti dopo, alle 13.20.
Circola tra il personale del 118 di Trieste la voce che la Centrale di Palmanova avrebbe mandato un’autoambulanza che si trovava a Cattinara invece di un’altra autoambulanza che pare fosse libera in via San Francesco, che dista 2.5 chilometri dall’incidente, quindi a 2 minuti e mezzo massimo tre minuti dal posto.
E’ noto che in caso di arresto cardiaco per poter avere una buona prognosi bisogna agire nei primi minuti, altrimenti è scontato l’esito infausto. Ogni minuto che passa dopo che il cuore si è fermato comporta il 10% di probabilità in meno di sopravvivenza.
Nessuno può sapere se la signora, qualora soccorsa in tempo, avrebbe potuto farcela. Probabilmente no; ma anche se avesse avuto delle chance queste sarebbero state vanificate dal troppo tempo passato.
Anche in questo caso, almeno finora, nessuna smentita, nessuna precisazione dei responsabili di Palmanova. Eppure sarebbe doverosa una risposta, sapere esattamente cosa è successo e perché. I cittadini hanno diritto di sapere come funziona la macchina dei soccorsi, quando la vita umana è in pericolo.
Walter Zalukar
Presidente Associazione Costituzione 32
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