Già lo scorso anno erano state denunciate le condizioni di usura in cui si trovava circa la metà delle autoambulanze in servizio al 118 di Trieste. Da allora e fino a oggi nessuna nuova autoambulanza è stata acquisita per sostituire quelle più obsolete, e quindi più a rischio di guasti e rotture. Nell’agosto 2016 erano iniziate le procedure per l’acquisto di nuove autoambulanze, procedure contrassegnate dai tempi biblici a cui peraltro siamo ormai abituati.
Domenica scorsa la notizia che a un’autoambulanza in corsa si è semistaccata una ruota.
Lodevole la tempestività con cui il Direttore dell’Asuits Nicola Delli Quadri, dopo l’incidente, ha voluto tranquillizzare i cittadini precisando al Piccolo che “l’ambulanza aveva fatto regolare manutenzione ed era stata sottoposta alla revisione periodica”, e che dunque “il fatto è totalmente accidentale”. Ci mancava solo che non si facesse regolare manutenzione, che non si provvedesse alla revisioni di legge, che il fatto non fosse accidentale e quindi voluto.
Ma saremmo stati ancora più tranquilli, o forse no, se il Dr. Delli Quadri avesse precisato anche l’anno di immatricolazione dell’autoambulanza guastatasi, forse il 2008? O il chilometraggio percorso, forse 200.000 chilometri o poco meno? E se ci fossero state o meno recenti segnalazioni degli autisti in merito allo stato della macchina.
Il Direttore Delli Quadri ricorda che la Regione aveva annunciato l’acquisto di venti nuove ambulanze, di cui 6 destinate a Trieste (precisamente 3 ambulanze e 3 automedicalizzate), aggiungendo che la relativa gara d’appalto si è aperta lo scorso 26 agosto e si chiuderà il prossimo 3 ottobre (13 mesi!).
Il Dr. Delli Quadri conclude: “Quindi già da ottobre 2017 verranno introdotti questi nuovi mezzi”.
Per inciso sembra alquanto ottimistico pensare che se la gara di appalto si concluderà a ottobre nello stesso mese la ditta vincitrice potrà consegnare tutti i mezzi.
Ma pare anche assai modesto il numero di autoambulanze da acquisire, 3 in tutto, quando sulle 15 autoambulanze in dotazione al 118, solo 3 sono relativamente nuove, mentre tutte le altre 12 hanno più di 5 anni di servizio e metà di queste, quindi 6, raggiungono, e alcune superano, i 10 anni.
Ma i conti non tornano se si confronta quanto annunciato dal Dr. Delli Quadri, 3 autoambulanze in arrivo in autunno, con quanto previsto dal Piano di investimenti approvato con il Decreto n. 123 del 23 febbraio 2017 firmato dallo stesso direttore Generale Dr. Delli Quadri all’allegato TEC ECON PPI 2017-2019, dove è scritto:
AMBULANZA 330.000,00 €
110.000 € 2017 – 110.000 € 2018 – 110.000 € 2019 Su fondi 2016: Gara EGAS avviata
Quindi a meno che non ci siano decreti successivi risulta nero su bianco che nel 2017 arriverà soltanto un’unica autoambulanza.
Alcune considerazioni.
Usualmente le autoambulanze impegnate nell’attività di soccorso procedono a velocità relativamente elevata, per cui tutti questi mezzi devono offrire sempre la massima garanzia di affidabilità tecnica, poiché un incidente come quello di domenica, che avrebbe potuto avere conseguenze catastrofiche, non dovrebbe mai succedere, e a nostra memoria, almeno a Trieste, non risulta sia mai accaduto prima.
Un incidente del genere non può quindi essere etichettato sic et simpliciter come caso fortuito, ma rappresenta invece un cosiddetto “evento sentinella”, cioè un evento che non dovrebbe mai accadere, neppure una sola volta, per cui esige rigorosi accertamenti.
Potrebbe essere la conseguenza dell’ usura del mezzo dovuta all’età di servizio e ipotizzare quindi deficit di programmazione, oppure la conseguenza di una scarsa/scadente manutenzione, chiamando in causa carenze nella gestione dell’autoparco. O forse la somma di entrambi i fattori.
Certo è che sulla sicurezza non si può lesinare, quindi pare indispensabile la rapidissima sostituzione delle 6 autoambulanze con dieci anni di servizio e prevedere la sostituzione delle altre nei primi mesi del prossimo anno. Nel frattempo occorrerà predisporre rigorosissimi controlli degli automezzi. Sperando nella buona sorte.
Walter Zalukar
Presidente Costituzione 32
2 Responses
Ma anche se i mezzi fossero efficienti e non perdessero ruote, permangono i problemi della centrale unica, dataci con il principio democratico del “O cussì o gloti” come tutta la riforma sanitaria, ed quello del personale per i soccorsi, sempre più volontario, con che preparazione, aggiornamento, titolo di studio, capacità non è dato sapere. Basta par di capire, che non si debba pagare. Nel merito cfr. Sanità. I sindacati dei medici. Troppi volontari nell’emergenza, in Il Piccolo, 27 maggio 2017.
Su come funziona l’emergenza/ urgenza in Italia cfr. http://www.corriere.it/caffe-gramellini/17_maggio_31/lento-abbandono-abc3807a-4585-11e7-81bc-6e91411407c5.shtml