In merito al tragico evento accaduto l’8 maggio 2017 a Trieste quando un uomo di 56 colpito da arresto cardiaco in pieno centro urbano è rimasto a terra 14 minuti prima che arrivasse l’autoambulanza, pur essendo questa distante meno di tre minuti dal posto, causa l’enorme ritardo di allertamento. Per questo due operatori della Centrale SORES 118 di Palmanova hanno ricevuto avvisi di garanzia per omicidio colposo.
Appena ora sono emerse le condizioni di grave disorganizzazione e disfunzionamento in cui si trovava la Centrale SORES 118 di Palmanova e che era stata segnalata da tutti gli operatori della Centrale e dall’organizzazione sindacale FIALS alla direzione dell’EGAS e della SORES dieci giorni prima dell’evento di Trieste, ma senza avere risposta.
In sintesi il sindacato e gli operatori del 118 denunciavano che:
- le informazioni in arrivo dal NUE 112 erano spesso errate, soprattutto sul target, per cui vi era il rischio continuo di inviare i mezzi di soccorso nel posto sbagliato, ritardando enormemente i soccorsi;
- il sistema informatico era soggetto a continui black out con frequenza plurigiornaliera, per cui spesso scomparivano dallo schermo anche dati preziosi, come l’indirizzo, necessari per poter far partire i mezzi di soccorso, causando così ulteriori ritardi nei soccorsi;
- accadeva anche che i dati restassero bloccati nel PC senza poter quindi essere trasmessi all’operatore addetto alla gestione dei mezzi di soccorso, che quindi non poteva provvedere all’invio dell’autoambulanza, per cui questa non poteva essere allertata e si doveva passare alla gestione “verbale” creando confusione e aumentando il rischio di errori e allungando ulteriormente i tempi di soccorso;
- molti operatori accusavano problemi alla vista all’uscita dalla Centrale, nonché una sensazione di “alienazione”.
La loro conclusione è stata: “alla luce di tutto ciò, appare superfluo sottolineare quanto sia pericoloso e difficile continuare ad operare in queste condizioni”.
Ci si chiede come in tali condizioni si possa effettuare proficuamente un’attività molto delicata che richiede massima concentrazione e massimo benessere lavorativo, tenuto anche conto che non veniva rispettata la norma relativa all’impiego dei VDT, di cui al D.Lgs. 81/08, che stabilisce il diritto ad una pausa di 15 minuti ogni 2 ore; invece gli operatori erano costretti a rimanere sul VDT 6 ore ma anche 12 di fila senza pause. Quindi non solo disorganizzazione e disfunzionamenti, ma anche violazioni delle norme sulla sicurezza negli ambienti di lavoro.
Fin dall’attivazione del 112/118 di Palmanova questi gravissimi problemi erano noti e avrebbero dovuto far rinviare l’avvio fino a risoluzione delle criticità evidenziate, trattandosi di problemi che potevano incidere direttamente sulle possibilità di sopravvivenza dei cittadini vittime di incidenti, infortuni, malattie acute.
In questo contesto è maturato il tragico evento di Trieste, e tanti altri sono purtroppo seguiti.
Walter Zalukar
Presidente
Associazione Costituzione 32
2 Responses
ringrazio l’assistenza notturna a una mia chiamata , per una caduta disastrosa impossibilitato a muovermi per dolori, ma mi rendo conto a una eventuale problema in futuro, vorrei una fine vita senza soffrire, l’età non è massima, ma un mio desiderio , visto che non avrei nessun familiare ad accudirmi, e neanche lo vorrei,
Segnalo:
Mario Balzanelli, Indispensabile una riforma nazionale del 118, in: http://www.quotidianosanita.it/lavoro-e-professioni/articolo.php?articolo_id=61889&fr=n.